No, alla Violenza!
- IRINA TIRDEA
- 23 feb 2020
- Tempo di lettura: 3 min
No, alla violenza! 👠 by Irina Tirdea IRIS Il tema della violenza è purtroppo sempre più parte integrante della nostra cronaca quotidiana: violenza sui bambini, sulle donne, sui migranti, sui disabili, sugli anziani, sulla sessualità, come anche sulla religione, su tutte quelle categorie che, nell’immaginario collettivo, vengono considerate fragili e quindi manipolabili.
Il contrasto alla violenza di genere non è soltanto una grande questione di civiltà e di rispetto dei diritti umani ma è oggi anche una vera e propria “questione sociale”, dal momento che riguarda trasversalmente classi, famiglie, generazioni, gruppi etnici di riferimento.
La violenza si può presentare in varie forme per tutti i generi, le forme fisiche (come spesso incontriamo “ Il femminicidio”, quale estrema -ma non unica- manifestazione della violenza di genere, ad esempio è un fatto sociale: la donna viene uccisa in quanto donna, o perché non è la donna che l’uomo o la società vorrebbero che fosse), quelle verbali/ psicologiche, che oggi incontriamo spesso nella rete “ Il Cyberbullismo”, un fenomeno drammaticamente in crescita e non riguarda soltanto la condivisione in rete di foto e video che documentano atti di violenza fisica, ma anche messaggi e immagini che rappresentano forme di offesa verbale e di violenza di natura psicologica.
Lo sviluppo della tecnologia ha creato delle dinamiche aggressive che portano a una più facile offesa e a poche inibizioni sessuali. In troppi usano i social in un modo che induce a pensare che il rispetto degli altri, le pari opportunità, la sessualità, l’intimità e la privacy siano aspetti che in rete possono essere trattati diversamente rispetto alla vita reale. Ognuno dietro lo schermo si sente in qualche modo protetto, pensa che la propria identità non possa essere svelata…!
Carissimi utenti, vi informo che questo comportamento non è solo “una caduta di Stile!”, mah si chiama “violenza” e ci sono delle conseguenze penali.
Statistiche:
Vittime di violenza virtuale sono sempre più spesso le donne che corrono il rischio di essere molestate online 27 volte di più degli uomini. A finire maggiormente nel mirino sono ragazze di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Tali fenomeni hanno risvolti spesso drammatici. Una vittima su dieci tenta il suicidio.
Regole di BonTon digitali – no alla violenza!!!
Usare un linguaggio appropriato e specialmente non di violenza. Molte persone pensano di stare sui social come se fossero al baro un night club, con conseguenze anche devastanti. Oltre a evitare parolacce o peggio, sarebbe il caso di evitare anche insulti per questioni legali: si rischiano denunce per ingiuria (per il codice civile “lo commette chi offende l’onore o il decoro di una persona presente”) o per diffamazione (“lo commette chi offende l’altrui reputazione in assenza della persona offesa e sempre che siano presenti almeno due persone”). Ci sarebbe anche la calunnia: “Incolpare di un reato un innocente”. Mah la peggiore sono le violenze, che possono causare anche suicidio. No alle discriminazioni. Sempre i famosi leoni da tastiera si stanno lasciando andare a rigurgiti di razzismo e discriminazione davvero fastidiosi. Per esempio, a seguito di questo meme evidentemente ironico, tantissimi utenti hanno risposto con post razzisti. Non essere troppo duro con chi commette errori: è sgarbato farglielo notare e poi ci sono modi e modi…
Non offendere gli altri, non utilizzare termini denigratori, maleducati o inappropriati: un linguaggio blasfemo non viene tollerato da nessuno.
Non pubblicare post che contengono abusi personali, parole d’odio e di pregiudizio, inclusa ogni forma di discriminazione razziale, religiosa, sessuale: Il bullismo digitale viene penalizzato dagli utenti e dagli stessi social media (spam).
Quando lasci un commento, rispetta i valori, il credo e i sentimenti degli altri, non attaccare a livello personale gli autori degli articoli pubblicati. Se non si è d’accordo con il parere di chi scrive o il suo stile di scrittura, si può esprimere la propria posizione in modo rispettoso.
Non violare la sicurezza della rete e degli utenti. Introdursi senza autorizzazione in archivi o computer di altri utenti o inviare volontariamente programmi atti a minare la sicurezza in rete come virus o trojan horses oltre ad essere profondamente scorretto è anche punibile dalla legge, mah possono essere anche conseguenze maggiori che possono portare alla morte, per cui non va fatto per nessun motivo.
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